L’idea di sviluppo sostenibile è diventata una parola d’ordine nel discorso politico, economico e ambientale contemporaneo. Nonostante il suo apparente fascino, alcuni studiosi e attivisti sollevano critiche significative verso questo concetto. Jaume Franquesa, sostiene che lo sviluppo sostenibile sia una fallacia interpretativa che giustifica l’uso continuo delle risorse naturali senza affrontare le radici profonde dei problemi ambientali.
La tesi di fondo che muove tale analisi considera la sostenibilità come una maschera del capitalismo “estrattivo” nel continuare la propria missione di sviluppo senza limiti. Lo sviluppo sostenibile diventa quindi il proseguimento del capitalismo con altri mezzi.
Introduzione allo Sviluppo Sostenibile
L’idea di sviluppo sostenibile è emersa come risposta alla crescente consapevolezza della crisi ambientale globale. Il concetto è stato formalmente introdotto nel rapporto “Our Common Future” del 1987, noto anche come Rapporto Brundtland, che definisce lo sviluppo sostenibile come “lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni”. Questo concetto ha tre pilastri principali: economico, sociale e ambientale.
Jaume Franquesa, antropologo e autore del libro “Power Struggles: Hydro Development and the Energy Crisis in Spain”, critica aspramente l’idea che lo sviluppo sostenibile possa veramente risolvere i problemi ambientali.
Secondo Franquesa, la green economy, che si basa sulla premessa che le tecnologie verdi e le energie rinnovabili possano sostituire le risorse non rinnovabili, è fondamentalmente fallace. Egli sostiene che le risorse rinnovabili possano semplicemente sostituire quelle non rinnovabili senza cambiamenti strutturali profondi.
Ad esempio, la produzione di pannelli solari e batterie per veicoli elettrici richiede materiali come il litio e il cobalto, la cui estrazione ha impatti ambientali e sociali significativi. Tutto ciò evidenzia la continuità del capitalismo estrattivo rinnovando la propria presenza mediante delle narrazioni ad alto impatto emotivo presentandosi sotto una nuova veste. Le stesse dinamiche di sfruttamento e iniquità che hanno caratterizzato l’estrazione delle risorse fossili si replicano nella produzione di tecnologie verdi. Ciò sottolinea il paradosso dello sviluppo economico che necessità di risorse infinite in un mondo finito, tralasciano in una cornice mediatica il tema della sostenibilità.
Franquesa e altri critici, come Tim Jackson autore di “Prosperità senza crescita”, sostengono che su un pianeta dalle risorse finite, una crescita economica perpetua è insostenibile. Per ristabilire un equilibrio ecologico bisogna necessariamente pensare nuovi percorsi.
Prospettive alternative
Oltre a Franquesa, molti altri studiosi e attivisti propongono alternative alla visione tradizionale dello sviluppo sostenibile:
- Decrescita: La decrescita è un movimento che promuove la riduzione volontaria della produzione economica e dei consumi per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita. Autori come Serge Latouche sottolineano la necessità di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, promuovere la sobrietà nei consumi e valorizzare le economie locali. Il modello della decrescita è oggetto di interpretazioni fuorvianti che considerano tale percorso di ottimizzazione delle risorse come un manifesto neo-comunista in grado di minacciare la proprietà privata. La decrescita è raccontata all’interno di un “frame” stereotipato che non consente un’analisi delle prospettive del modello e una sua reale applicazione in termini di progettualità.
- Economia del Bene Comune: Christian Felber, con il suo modello di Economia del Bene Comune, propone un sistema economico basato su valori etici come la solidarietà, la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale, piuttosto che sul profitto e la crescita. Tale tesi evidenzia la centralità delle comunità dove i bisogni non sono indotti da operazioni chirurgiche di marketing subliminale ma esplorano le necessità delle comunità per prosperare in relazione ai contesti di riferimento per una redistribuzione equa delle risorse(economiche, culturali e sociali).
- Economia Circolare: La transizione verso un’economia circolare mira a eliminare i rifiuti e l’uso continuo delle risorse attraverso il riuso, il riciclo e la progettazione di prodotti per la durabilità. Questo approccio è sostenuto da esperti come Walter Stahel, che promuovono modelli di business rigenerativi.
Analisi dei dati
Per comprendere meglio le critiche allo sviluppo sostenibile, è utile esaminare alcuni dati:
- Impronta Ecologica: Secondo il Global Footprint Network, l’umanità utilizza risorse naturali a un ritmo che richiederebbe 1,7 pianeti Terra per essere sostenibile. Questo dato sottolinea l’urgenza di ridurre il consumo di risorse per evitare la tendenza di vivere a “credito” con il Pianeta per il resto delle nostre attività.
- Emissioni di CO2: Nonostante gli sforzi per promuovere le energie rinnovabili, le emissioni globali di CO2 continuano a crescere. Nel 2023, le emissioni globali di CO2 legate all’energia sono aumentate di 410 milioni di tonnellate, ovvero dell’1,1%, rispetto all’anno precedente. Questo incremento ha portato le emissioni al livello record di 37,4 miliardi di tonnellate1. Nonostante la crescita sia rallentata rispetto all’aumento di 490 milioni di tonnellate del 2022, il livello raggiunto rappresenta comunque un massimo storico.
- Estratti di Litio: La domanda di litio, essenziale per le batterie dei veicoli elettrici, è in forte aumento. Il rapporto del 2023 dell’U.S. Geological Survey mostra che la produzione mondiale di litio è aumentata del 21% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, l’estrazione di litio ha gravi impatti ambientali, come il consumo di acqua nelle aree aride.
Il ruolo delle Politiche Pubbliche
Le politiche pubbliche giocano un ruolo cruciale nel determinare la direzione dello sviluppo sostenibile. Tuttavia, come evidenziato da Franquesa, spesso queste politiche sono influenzate da interessi economici a breve termine. È fondamentale che le politiche pubbliche:
- Promuovano la Giustizia Ambientale: le politiche devono affrontare le disuguaglianze ambientali e sociali, assicurando che i benefici dello sviluppo sostenibile siano equamente distribuiti.
- Supportino la Transizione Energetica: è necessario un supporto forte per la ricerca e l’innovazione nelle energie rinnovabili, accompagnato da misure per ridurre l’estrazione di risorse non rinnovabili.
- Incoraggino la Partecipazione della Comunità: la partecipazione delle comunità locali nelle decisioni ambientali è essenziale per assicurare che le soluzioni siano appropriate e sostenibili.
Conclusioni e prospettive future
Le critiche di Jaume Franquesa e altri studiosi mettono in luce le profonde contraddizioni del concetto di sviluppo sostenibile così come è attualmente inteso. La green economy offre potenziali soluzioni nel breve periodo, ciò non elimina la necessità di promuovere un cambiamento radicale necessario per affrontare la crisi ambientale globale. Questo richiede non solo innovazioni tecnologiche, ma anche una revisione dei nostri modelli economici e dei nostri valori sociali.
Per un futuro realmente sostenibile, è indispensabile promuovere una visione integrata che coniughi la protezione dell’ambiente con l’equità sociale e il benessere economico. Solo attraverso un approccio olistico e partecipativo possiamo sperare di costruire un mondo più giusto e sostenibile per le generazioni future.